lunedì 10 aprile 2023

Lavori per 8 ore seduto? Ecco cosa devi sapere

@ - Chi lavora per 8 ore seduto ha maggiori probabilità di incorrere in obesità e malattie croniche. Ecco come contrastare gli effetti negativi


Lavorare per 8 ore rimanendo seduti potrebbe non essere la scelta migliore per la propria salute. Come certificato dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), la sedentarietà è un pericolo per la salute, è stata classificata tra i principali fattori di rischio “modificabili” dei nostri giorni.

L’abitudine di trascorrere troppo tempo seduti contribuisce nel causare fino a un milione di morti ogni anno, senza contare come tale abitudine predisponga le persone a sviluppare patologie croniche e disabilitanti come il diabete di tipo 2 e l’obesità.

Stando alle definizioni fornite dall’Organizzazione, attualmente nel mondo quasi il 28% della popolazione ha uno stile di vita sedentario, e purtroppo la percentuale è destinata a salire fino all’80% se si guarda agli adolescenti. E se in Europa la percentuale è del 25%, l’Italia si trova tra i paesi in cui il problema è dilagante con un 31% della popolazione sedentaria - senza contare il gap geografico tra Nord e Sud, dove la percentuale sale fino al 50%.

Eppure, proprio lo studio e il lavoro spesso obbligano le persone a trascorrere numerose ore della giornata seduti. È quindi utile - se non fondamentale - conoscere quali sono i rischi che si corrono adottando uno stile di vita sedentario e come contrastarli. In questo torna utile un recente studio medico pubblicato sulla rivista BMC Public Health. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

I rischi di chi lavora 8 ore seduto
Prima di poter capire come contrastare gli effetti di una vita sedentaria, è bene capire quante sono le ore massime che una persona può trascorrere davanti al pc. A rispondere a questa domanda giunge in aiuto un recente studio pubblicato sulla rivista BMC Public Health.

Lo studio nasce dopo la recente scoperta in questi anni che l’attività fisica non è sufficiente per neutralizzare del tutto gli effetti negativi della sedentarietà. Purtroppo, lo star seduti tutto il giorno è un fattore di rischio che non può essere compensato solo con la palestra. Come spiegato da Irina Kovalskys, specialista di nutrizione pediatrica dell’Università Cattolico dell’Argentina e coordinatrice del nuovo lavoro, uno stile di vita sedentario sono “fattori di rischio indipendenti per lo sviluppo di malattie croniche”.

La ricerca ha preso in esame ottomila persone, analizzando l’alimentazione, le abitudini e lo stato di salute dei cittadini di otto paesi del Sud America. In media il campione ha rivelato di trascorrere oltre 7ore al giorno in posizione seduta, un quantitativo definito “preoccupante” da Kovalkys, soprattutto se si prende in considerazione il fatto che la popolazione in esame ha una prevalenza di obesità che raggiunge praticamente il 60%, e tassi elevati di rischio cardiometabolico.

Utilizzando come indicatore di obesità l’indice di massa corporea (il rapporto tra peso e altezza), l’effetto della sedentarietà è emerso per persone che trascorrono più di 8 ore al giorno sedute, con un aumento del 10% delle probabilità di risultare obese. Non solo. Come ricordato da Walter Mazzucco, Professore di igiene dell’Università di Palermo e Segretario Generale della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Sitl), una vita sedentaria ha anche un impatto non solo promuove obesità e l’insorgere di malattie metaboliche ma aumenta i rischi di soffrire di:
  • malattie cardiovascolari;
  • tumori come quello del seno o del colon;
  • problemi dell’apparato muscolo-scheletrico;
  • compromettere la salute psicologica.
Lavorare seduti per 8 ore: come contrastare effetti negativi
Se è vero che l’attività fisica non basta per contrastare gli effetti negativi di una vita sedentaria, dall’altra è importante non rinunciare al movimento. Fino a poco tempo fa, l’Oms raccomandava 150 minuti settimanali di attività fisica moderata, con intervalli minimi di 10 minuti di esercizio. A oggi le nuove linee guida non raccomandano più allenamenti dalla durata minima di 10 minuti. 

L’importante è muoversi: camminare, andare in bicicletta ma anche semplicemente fare le scale.
Ma il movimento non basta. Come ha spiegato Mazzucco si tratta di un “tema di salute pubblica fondamentale, che andrebbe affrontato a tutti i livelli della società”, a partire dalle istituzioni fino all’organizzazione del trasporto pubblico per promuovere uno stile di vita più attivo; non solo, lo stesso mondo del lavoro dovrebbe sviluppare una maggiore sensibilità per il tema, offrendo ai dipendenti pause attive, per spezzare le ore passate al pc. Infine, ogni persona - nel limite delle proprie capacità fisiche - dovrebbe cercare di ritagliarsi dei momenti nella giornata per andare a passeggiare all’area aperta riducendo anche lo stress.

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