venerdì 11 novembre 2022

Busta paga, saltano gli aumenti nel 2023: Meloni conferma solo il taglio del cuneo fiscale di Draghi al 2%

@ - Giorgia Meloni ha annunciato alle imprese un taglio del 2% del cuneo fiscale, ma come apprende Money.it si tratta solamente della conferma per il 2023 dello sgravio contributivo già esistente.


Un taglio di due punti del cuneo fiscale e, di conseguenza, un aumento degli stipendi. Ad annunciarlo è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il confronto con i rappresentanti delle imprese. Secondo quanto emerge dall’incontro, Meloni avrebbe fatto sapere che ci sarà già per il 2023 il taglio del cuneo fiscale di due punti.
In realtà non è ancora chiaro se si tratterà di un ulteriore aumento in busta paga o se sarà, come finora emerso, la conferma dello sgravio contributivo del 2% introdotto dal governo Draghi e che il nuovo esecutivo deve rinnovare per il 2023, rendendolo strutturale. Secondo quando apprende Money.it, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, avrebbe detto che si tratta solamente della conferma del taglio già in vigore.

L’obiettivo del governo, confermato da Meloni durante l’incontro con le imprese, resta quello di tagliare il costo del lavoro di cinque punti percentuali. Una riduzione che andrebbe a impattare per due terzi sui lavoratori e per un terzo sulle imprese, come annunciato dalla presidente del Consiglio in occasione del suo discorso programmatico. Cosa cambierà, quindi, per gli stipendi nel 2023?

Meloni vuole tagliare il cuneo fiscale
Le intenzioni di Meloni sul taglio del cuneo fiscale sono evidenti da settimane: la presidente del Consiglio ha annunciato che vuole aumentare gli stipendi tagliando di cinque punti le tasse sul lavoro. Il taglio del cuneo andrebbe a impattare per due terzi sui lavoratori e per un terzo sulle imprese, come ha spiegato Meloni alle Camere.

La presidente del Consiglio è però stata chiara: il taglio avverrà in maniera graduale e non già dal 2023. Secondo quanto emerso negli scorsi giorni l’esecutivo potrebbe stanziare 3,5 miliardi di euro in legge di Bilancio, necessari a prorogare lo sgravio contributivo del 2% introdotto dal governo Draghi nel 2022 per i redditi inferiori a 35mila euro.

Quasi certamente il governo confermerà per il prossimo anno questo taglio del cuneo, riguardante tutti i lavoratori dipendenti che percepiscono fino a 2.692 euro al mese lordi. Incremento che ha portato in busta paga qualche decina di euro in più per milioni di lavoratori. Resta ora da capire se l’annuncio di Meloni riguarda un ulteriore incremento rispetto a quello già previsto nel 2022 o solo una conferma.

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Stipendi, gli aumenti chiesti da Confindustria
Un taglio deciso del cuneo fiscale è stato più volte chiesto anche da Confindustria, che negli ultimi giorni è tornata - attraverso il suo presidente Carlo Bonomi - a proporre al governo un intervento da 16 miliardi per il 2023, riducendo l’impatto delle tasse sul lavoro per due terzi sui lavoratori (per 10,7 miliardi) e per un terzo sui datori di lavoro (per circa 5,3 miliardi). Anche Confindustria chiede che la riduzione del cuneo fiscale riguardi i redditi sotto i 35mila euro.

Taglio del cuneo fiscale 2023, di quanto sarà?
Meloni ha quindi confermato che per il 2023 ci sarà un taglio del cuneo fiscale di due punti. Resta da capire, però, a cosa si riferisce nello specifico. Le possibilità sono due: o una conferma dello sgravio contributivo già in corso o un ulteriore aumento degli stipendi per i lavoratori con redditi inferiori ai 35mila euro.

Nel primo caso, quindi, per questi lavoratori non ci sarebbe un vero e proprio aumento di stipendio nel 2023 ma solamente la conferma degli incrementi già percepiti durante il 2022. Nel secondo caso, invece, i lavoratori andrebbero incontro a un aumento di stipendio di qualche decina di euro - con cifre diverse in base alla busta paga percepita - rispetto alla situazione attuale.

Stipendi, per il 2023 conferma di sgravio al 2%
Secondo quanto apprende Money.it, in realtà, a spiegare cosa succederà durante l’incontro con le imprese è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari: per il 2023 il governo si limiterà a mantenere il taglio del cuneo fiscale del 2%. L’impegno è quello di arrivare a una riduzione complessiva del 5% nell’intera legislatura, ha detto Fazzolari, ma senza un ulteriore aumento già da questa legge di Bilancio.

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