@- Il provvedimento questa settimana in Consiglio dei ministri insieme all’obbligo di terza dose per medici e infermieri. I sanitari avranno trenta giorni di tempo per mettersi in regola. A Natale quarantena per chi arriva dai paesi dell’Est.
Questa settimana il ministro alla Salute Roberto Speranza porterà due provvedimenti al Consiglio dei ministri. Se saranno approvati inizierà una nuova fase, di regole più stringenti per il Green Pass. La prima norma è quella che prevede l’estensione anche alla terza dose dell’obbligo vaccinale del personale sanitario e delle Rsa. L’altro provvedimento taglierà la validità del Green Pass, anche quello rilasciato dopo la terza dose, da 12 a 9 mesi. Le novità dovrebbero partire da dicembre. Nello stesso mese verrà deciso l’allungamento dello stato di emergenza, probabilmente per altri sei mesi.
Per ora ci si ferma qui. Non sono previsti cioè altri interventi, ad esempio legati ai tamponi come condizione per ottenere il certificato verde. Molti esperti continuano a dire che il Green Pass dovrebbe essere rilasciato solo a chi ha avuto la malattia o ha fatto il vaccino ma adesso il ministero non ha intenzione di prendere decisioni in questo senso. Lo confermano i due sottosegretari alla Salute, Pierpaolo Sileri e Andrea Costa. "Non dimentichiamo che i requisiti per il documento sono indicati a livello europeo", dice Costa. Sileri aggiunge che "costringendo i non vaccinati a testarsi ogni 48 ore per lavorare, di fatto si blocca la catena dei contagi. È molto lontana l’ipotesi di lockdown mirati per non vaccinati, almeno non nella fase di passaggio tra il bianco e il giallo".
In arancione si vedrà. Se la situazione epidemiologica peggiorerà ancora saranno comunque presi nuovi provvedimenti. È possibile che sotto Natale per entrare in Italia da certi Paesi dove la curva dei contagi è fuori controllo torni necessaria la quarantena e comunque non basti fare un tampone molecolare.
Speranza per ora si ferma alle due nuove norme. Però se le pressioni delle Regioni per un inasprimento dovessero proseguire, non sarà certo il ministro da sempre più cauto a bloccare il rinforzo di certe misure.
Riguardo all’obbligo di richiamo, agli operatori sanitari verrà probabilmente dato un mese di tempo per mettersi in regola. Dovranno aspettare al massimo sette mesi dall’ultima iniezione prima di farsi il nuovo vaccino. Sempre trenta giorni saranno concessi a coloro che, quando scatterà l’obbligo, non avranno fatto il richiamo malgrado siano passati più di sei mesi dalla seconda.
Sulla riduzione della validità del pass, bisogna decidere come cambiare la scadenza ai milioni di italiani che lo possiedono. Se con l’invio di un nuovo codice, e quindi il rilascio di un nuovo certificato, oppure no. Non ci dovrebbero essere grossi problemi a cambiare, perché chi è stato vaccinato per primo, e quindi si troverà senza Green Pass appena entrerà in vigore la norma, appartiene a categorie per le quali è previsto il booster (anziani e sanitari) e potrà subito ricevere un nuovo documento. Gli unici per i quali la regola non vale sono i lavoratori della scuola under 60 che non hanno fatto Johnson&Johnson, vaccinati già a gennaio e febbraio e per ora non inclusi nella terza dose. Proprio per questo presto dovrebbero essere messi nelle categorie che possono fare il richiamo.
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