venerdì 15 agosto 2025

Che un brivido sia salito sulla schiena di Vladimir Putin è più che verosimile.

 @Nonostante il passato e il presente del leader russo non lasci molto spazio agli scrupoli, toccare con mano che Unione Europea e Stati Uniti siano compatti alla vigilia di un vertice chiave, di certo non gli ha fatto piacere.

Putin accerchiato mischia le carte. "Accordo nucleare il passo per la pace"

Perché va bene gonfiare il petto, dimostrarsi intransigente e continuare a bombardare a spron battuto, però se tutti sono contro lui, a un certo punto, magari proprio questo punto, persino lui potrebbe essere costretto ad abbassare la cresta. Non a caso, dopo giorni di silenzio, in cui dal suo entourage filtravano tensione e malumore, lo Zar è tornato a parlare, come sempre non a caso. Un messaggio velato qua, una minaccia là. Come al solito nel suo stile. "L'amministrazione Trump fa sforzi efficaci per porre fine alle ostilità in Ucraina", ha detto in quella che sembra a tutti gli effetti una lisciata di pelo al presidente americano. Cui segue il solito rialzo di posta: "Una pace verrà raggiunta se Russia e Usa riusciranno ad arrivare a un accordo sulle armi nucleari".

Un tema mai discusso prima, utile a Putin per spostare l'attenzione dal vero motivo del contendere e, al tempo stesso, cercare di riprendere tra le mani lo scettro del potere che sembra in tutto e per tutto nel pieno controllo di Trump, in un gioco di forza in cui nessuno vuole essere numero due. Ci prova Putin, consapevole che se tutti si schierano per davvero contro di lui, allora può mettersi male. E dopo le minacce di Washington e la ritrovata unità dell'Europa, ecco che qualcosa Putin deve inventarsi, perlomeno per prendere altro tempo. Per questo, prima della partenza per l'Alaska, ha riunito i massimi esponenti del suo cerchio magico per studiare la strategia più efficace da mettere in campo. Con lui in Alaska ci saranno tre ministri e due consiglieri presidenziali. La delegazione sarà composta dal consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, il consigliere per gli investimenti stranieri Dmitriev e i ministri degli Esteri Lavrov, della Difesa Belousov e delle finanze Siluanov. Dimostrazione di come lo Zar voglia ampliare la discussione con Trump su altri argomenti, specialmente di tipo economico, per cercare di insinuarsi là dove Trump potrebbe essere più sensibile.

Lo conferma il fatto che alla vigilia abbia parlato anche lo stesso Dmitriev, l'amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti, l'uomo che tiene in mano i conti della Russia. E non a caso ha detto che il vertice Trump-Putin "è un'opportunità per ripristinare le relazioni trai due Paesi. Penso che il dialogo sia molto importante e penso che sia un incontro molto positivo per il mondo perché durante l'amministrazione Biden non c'era dialogo", ha spiegato, facendo intendere chiaramente che un potenziale accordo economico tra Washington e Mosca potrebbe essere all'ordine del giorno. Ma nel frattempo, il portavoce del Cremlino si è affrettato a chiarire che non ci sarà nessuna dichiarazione scritta congiunta tra i due leder, spiegando che ci sarà comunque una conferenza stampa congiunta, fatto su cui invece Trump non sembra concordare. Peskov ha voluto sottolineare che "al momento stiamo parlando delle discussioni fra Russia e Stati Uniti, stiamo parlando di un vertice russo-americano", per far notare l'esclusione, almeno momentanea, di Kiev dal tavolo. Un modo per gonfiare, ancora, il petto in pieno stile russo. Anche se è chiaro che tanto, se non tutto, dipenderà dalle mosse di Trump. E che se l'Occidente confermasse la propria unità, Putin potrebbe trovarsi presto spalle al muro.

lunedì 11 agosto 2025

sabato 26 luglio 2025

Papa Gregorio Magno: RICORDANDO IL Codice di Camaldoli -

Papa Gregorio Magno: RICORDANDO IL Codice di Camaldoli -:   RICORDANDO IL Codice di Camaldoli - ………. chi erano i firmatari? I firmatari del Codice di Camaldoli erano un gruppo di intellettuali di f...

sabato 28 giugno 2025

Bimbi di 6 e 9 anni trovati in un casale isolato a Lauriano: vivevano come selvaggi, ancora col pannolino

@ -  Vivevano come fantasmi tra i boschi di Lauriano, nel Torinese. Due fratellini di 6 e 9 anni, un maschio e una femmina, sono stati scoperti dai carabinieri all’interno di un casale sperduto tra le colline, completamente isolati dal mondo. Non avevano documenti, non erano mai stati registrati all’anagrafe, non sapevano leggere né scrivere.

Bimbi di 6 e 9 anni trovati in un casale isolato a Lauriano: 
vivevano come selvaggi, ancora col pannolino

Per lo Stato italiano, semplicemente, non erano mai esistiti.

Il ritrovamento è avvenuto per caso, a seguito dell’alluvione che ha colpito la zona nel mese scorso. La sindaca del paese, Mara Baccolla, aveva firmato un’ordinanza di sgombero per alcune abitazioni considerate a rischio. Quando i carabinieri si sono presentati in quel cascinale per notificare il provvedimento, si sono trovati davanti a una scena sconcertante: due bambini in gravi condizioni igieniche, entrambi ancora con il pannolino nonostante l’età, incapaci di parlare in modo articolato, chiusi in un isolamento quasi totale. Insieme a loro, i genitori: un uomo di 54 anni, scultore olandese residente da almeno tre anni proprio a Lauriano, e una donna di 38 anni, anch’ella olandese, ma senza fissa dimora ufficiale.

Ai militari, il padre ha raccontato che i bambini erano arrivati in Italia solo da un paio di settimane e che stavano seguendo un percorso di istruzione parentale. Sosteneva inoltre che avessero giochi, stimoli e tutto il necessario per crescere. Ma la realtà emersa è stata ben diversa: nessuna traccia nei registri anagrafici italiani, nessun contatto con la scuola, nessuna prova di un’educazione adeguata. Soltanto una vita ai margini, in condizioni di abbandono materiale ed emotivo.

Le parole del padre non sono bastate a convincere le autorità. Il Tribunale per i Minorenni di Torino, dopo aver esaminato le relazioni degli assistenti sociali e dei carabinieri, ha disposto l’immediato allontanamento dei minori dai genitori. "Dalla segnalazione e dalle relazioni informative – scrive il collegio – risultano fatti tali da far pensare che i minori siano privi di idonea assistenza da parte dei genitori o dei parenti tenuti a provvedervi".

Nel provvedimento si evidenzia come la madre fosse completamente assente nella gestione familiare e come il padre li avesse cresciuti in uno stato di isolamento, incuria e totale mancanza di stimoli. Alla luce di queste considerazioni, i giudici hanno stabilito il collocamento dei due bambini in comunità, sotto la tutela del Ciss di Chivasso, in attesa di individuare una famiglia affidataria o, in mancanza, un’accoglienza stabile in una casa-famiglia. Sono anche stati previsti incontri con i genitori in luoghi neutri e controllati, nel rispetto dei diritti di tutti.

Una storia drammatica, che ha scosso l’intera comunità. "È una vicenda molto delicata – ha dichiarato la sindaca Baccolla –. L’aspetto che più ci preoccupa, ora, è che questi bambini possano finalmente trovare un equilibrio e avere accesso a una vita degna di questo nome".

Dietro il silenzio e l’invisibilità di quei due fratellini si nasconde una delle più dure realtà dell’emarginazione: quella che si consuma lontano dai radar della società, ai margini della legalità, nell’apparente quiete di un casale in collina. Oggi quei bambini hanno finalmente un nome, una tutela, e forse, una possibilità di rinascita.

domenica 11 maggio 2025

venerdì 25 aprile 2025

Cagnolina mamma non abbandona un attimo il suo cucciolo durante un intervento chirurgico

@ - Dalla fame all’amore: il legame tra una cagnolina randagia e la sua cucciola commuove il personale del rifugio e apre le porte a una nuova vita.

Cagnolina mamma non abbandona un attimo il suo cucciolo durante un intervento chirurgico

L’arrivo al rifugio e il sacrificio di una madre
Quando Miss Honey è entrata al Kentucky Humane Society, era pelle e ossa. Pesava appena 15 chili, la metà del peso normale. Ma il suo sguardo raccontava tutta la forza di una madre. Accanto a lei, la sua cucciola Matilda, due mesi appena, ancora troppo fragile per affrontare il mondo. Miss Honey aveva dato tutto per lei: latte, calore, protezione. Anche a costo della propria salute.

«Ha dato anche ciò che non aveva, ha detto Jennifer Harris, volontaria del rifugio. Il corpo di Miss Honey era esausto, ma i suoi occhi erano sempre puntati su Matilda».

Un legame che resiste a tutto
Quando i veterinari hanno dovuto separare Matilda per medicarle una zampa ormai compromessa, Miss Honey ha ululato come mai nessuno l’aveva sentita prima. Un pianto lancinante, carico di disperazione. Non riusciva a tollerare la distanza, nemmeno per pochi minuti.

Il personale ha compreso subito: quelle due creature non potevano essere separate. Appena le cure lo hanno permesso, mamma e figlia sono state riunite. La scena è stata toccante: Matilda si è rannicchiata sotto il mento della madre, che l’ha accolta con una dolcezza struggente.

Una nuova vita, una nuova fiducia
Oggi, Miss Honey e Matilda vivono insieme in una casa-famiglia. Nonostante le ferite del passato, stanno imparando a fidarsi degli umani. Miss Honey, che per mesi ha conosciuto solo la strada, comincia a rilassarsi, ad accettare carezze, a godere del calore di un posto sicuro.

Matilda, nel frattempo, è stata sottoposta a un’amputazione della zampa. Era inevitabile: la lesione era troppo grave. Ma la piccola non si è fermata. Oggi corre su tre zampe, esplora e gioca, sempre con lo sguardo rivolto alla mamma.

L’amore che ritorna
Miss Honey sta recuperando peso e fiducia. Per anni ha dato amore incondizionatamente. Ora lo riceve. Ogni giorno, ci sono mani che curano, occhi che sorridono e un posto che può finalmente chiamare casa.

La loro storia dimostra che la maternità è molto più di un istinto: è resistenza, sacrificio e dedizione assoluta. Miss Honey e Matilda sono la prova vivente che l’amore vero non ha condizioni. E che, a volte, le lezioni più grandi vengono proprio da chi non ha voce, ma ha un cuore immenso.

martedì 22 aprile 2025